Una Storia Natalizia
Una Storia
Natalizia
Di Jelena Kuznecova
Il “Tabacchi” di Lovoleto lampeggiava con le sue luci
natalizie. La sua vetrina era ricoperta di articoli da regalo, posaceneri,
accendini, qualche figurina, palle con il vetro e i peluche. Ma il pezzo forte di quella vetrina era un modellino di montagna, con il chalet e la
funivia. C’erano i sciatori minuscoli che, attivati dal meccanismo continuavano
a scendere la montagna e risalirvi con la seggiovia. Lo chalet era una piccola
casetta uscita dalle favole, tutta innevata, con la luce dentro. Attorno a
questa magnifica montagna girava un trenino.
Ogni bambino e ogni adulto rimaneva affascinato davanti quel
modellino. Quando “Tabacchi” chiudeva, la proprietaria abbassava le serrande e
i bambini cercavano di dare una sbirciatina comunque attraverso i piccoli fori
nella serranda stessa.
La proprietaria del negozio lo rilevò da pochi mesi e questo
oggetto magnifico faceva parte dell’inventario acquisito insieme all’attività.
Ogni sera la signora spegneva l’interruttore della luce, lasciando il piccolo
mondo del modellino al buio fino alla mattina seguente. Almeno era quello che
pensava lei.
La verità è che ogni volta che la signora andava via
abbassando le serrande il modellino si accendeva da solo. I sciatori continuavano
a salire e scendere la montagna e il trenino continuava a portare i suoi
passeggeri in giro.
La sera della vigilia, il figlio della proprietaria le rubò
di nascosto le chiavi del negozio per entrare di nascosto di notte. E nella
notte fonda, quando tutti dormivano e Babbo Natale se ne andava in giro per il
mondo a portare i regali a tutti i bambini buoni, il figlio della proprietaria
del negozio s’intrufolò dentro. Ha sollevato leggermente la serranda, solo fino
alla serratura della porta, poi girò la chiave ed aprì la porta rimanendo a
bocca aperta. Le pareti del negozio riflettevano i colori e giochi allegri delle luci del
modellino che sembrava scintillare di luce propria.
Il ragazzo si avvicinò al modellino per vedere se
l’interruttore fu rimasto acceso per sbaglio. La luce s’intensificò quasi con
calore e la neve sembrava che scintillasse. Il ragazzo allungò la mano per
toccarla e realizzò che era fredda, umida e pungente, proprio come la neve
vera. Allora allungo nuovamente la mano che prima aveva ritratto dal stupore e
spinse con dito la porta della casetta, che si aprì e cominciò a crescere. Il
ragazzo fece un passo indietro spaventato, ma la casa continuava a crescere
così come la montagna, i sciatori e ogni cosa sul modellino. Il ragazzo abbassò lo sguardo e vide che i
suoi scarponi erano immersi nella neve freschissima.
Il suono del treno echeggiò tra le montagne e una ragazza lo
stava invitando di entrare in casa per una cioccolata calda. Il ragazzo entrò.
Il giorno dopo la proprietaria del negozio trovò la serranda
alzata e le chiavi sul pavimento davanti al modellino. Nessuno notò invece il
piccolo rametto del vischio apparso sopra la porta d’ingresso della casetta.
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