Scrivere o no sul coronavirus - consigli per scrivere di "cose"
Io mi sono domandata più volte se scrivere o no sul coronavirus. Il mondo dell'editoria è stato inondato di testi sull'argomento e forse qualcuno come me si è fermato a pensare se deve o se può parlare di questo argomento.
E mentre passeggiavo sotto il sole vicino a casa mia mi è arrivata la risposta.
Perchè no? Why not?
Perché scriviamo? Io scrivo perché trovo un argomento che mi ispira e se la fonte d'ispirazione fosse la pandemia? Non arriverà la polizia degli scrittori per mettermi nella prigione letteraria. Ben venga allora.
Ma come possiamo scrivere considerando o meno questo periodo?
Prima di tutto pensiamo se il testo deve essere coerente con il periodo in cui è ambientato e se si desidera l'accuratezza storica.
Ma poi, il cuore del racconto non sempre è l'ambientazione ma le emozioni gli avvenimenti e quindi non sempre ci si accorge dell'anno in cui è stata collocata la vicenda.
Non tutti si sono fermati durante il lockdown, la vita è andata avanti, i bambini sono nati, alcune storie d'amore sono sbocciate altre si sono concluse. Misteri, crescita, cadute, in modo diverso, ma è accaduto lo stesso, focalizziamoci sulle storie e diamo il giusto peso al contesto.
Riscrivi la pandemia: tutti ci siamo fatti un'idea sulla gestione pandemica e vorremmo dire la nostra dal nostro unico punto di vista. Quindi le strade sono molteplici - riscrivere questa pandemia o descriverne altra, fantasia portami via.
L'avete letto L'ombra dello scorpione di Stephen King? Poteva facilmente essere stato ispirato da un periodo come quello che stiamo vivendo.
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