Disillusioni... le tre cose che ogni aspirante scrittore dovrebbe sapere.

Via i convenevoli. 
Punto 1. Biografia
La tua vita deve essere stata davvero eccezionale per essere pubblicata dalla Mondadori o simili.
Per evitare di perdere il tuo prezioso tempo nella stesura di un tomo inutile, piuttosto, fai una ricerca, vedrai che al 99% le cose che vuoi raccontare sono già state raccontate. Perciò va bene prendere lo spunto dalla propria vita, ma per raccontare alcuni episodi, sentimenti per dare autenticità alla storia, per parlare di qualcosa che conosci bene, non per fare un elenco cronologico di come sei rimasto traumatizzato per esserti tagliato con la lama di un apri-lettere.
E sì ho avuto momenti traumatici e la mia vita è un caleidoscopio di eventi e incastri interessanti ma credo che leggere della mia vita interesserà a qualcuno quando sarò diventata Bill Gates.

Punto 2. Farsi pubblicare vs Auto-pubblicare vs Case editrici che pubblicano tutti, ma a pagamento
Ingrate tutte le case editrici d'Italia che dopo il quarto sollecito non hanno ancora riconosciuto il genio dietro l'unico capolavoro che hai prodotto.
Ecco, in questo momento, per "fargliela vedere quanto sbagliano" decidi di farti pubblicare da una casa editrice a pagamento che ti incanta con nomi illustri e successo garantito.
Io dico, mettiti alla prova, perché mentre ti fai fregare o peggio aspetti invano nel mondo parallelo il tuo alter ego si dà da fare nella ri-scrittura oppure scrive già un'altra storia, auto-pubblica e  studia, applica conoscenze nuove e cerca di fare del suo meglio.

Punto 3. Fermarsi a lungo sull'opera prima o cercare la perfezione con le revisioni, per dieci, venti, cento anni

Basta covare, fai leggere il tuo manoscritto, a un amico, meglio due. A un editor a pagamento. Leggilo a te stesso ad alta voce, giocaci con alcune parti nei social prova a fare uscire e areare le tue idee perché se le lasci nel cassetto si prendono muffa e cominceranno presto a puzzare.

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