Perché scrivo. Confessioni di una scrittrice

 Perché scrivo?

Me lo sono chiesto molte volte negli ultimi 35 anni. Insomma perché?

Avevo pensato per lasciare segno con qualcosa di degno, qualcosa che sarebbe stato destinato alla grandezza. E così ho smesso di avere idee. Perché nessuna sarebbe stata all'altezza di tale aspettativa.

In passato pensai di scrivere per essere pubblicata da una casa editrice, ma di quelle serie.

Davvero pensavo che per essere definita scrittrice avrei dovuto depennare qualche qualità dalla lista delle dieci cose che lo scrittore deve fare o essere per essere definito tale.

Poi è arrivata la pandemia, poi il secondo figlio, un elemento difficile per i primi sei mesi alla fine dei quali non vedevo l'ora di iniziare qualche progetto di scrittura.

E quindi alla fine ho capito, ho capito perché scrivevo.

Perché semplicemente mi piaceva scrivere e non ne potevo fare a meno. Non c'è altro perché, ne se ne ma. Non importa più che venga pubblicata da uno dei colossi dell'editoria Italiana (anche se mi piacerebbe). Io continuerò a scrivere.

Scriverò, pubblicherò e scriverò ancora.

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